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Il culto di San Michele si sviluppò a Padula durante il dominio longobardo e la chiesa di San Michele alle Grottelle è una caverna-santuario situata sotto la Civita.
Le notizie storiche più attendibili fanno risalire l’utilizzo di tale sito religioso già come luogo di culto ad un dio pagano “Attis”signore delle terre, delle acque e dei terremoti.
Riguardo la chiesa è da dire, che forse, la si deve all’iniziativa di qualche privato e, non sarebbe strano giacchè altri casi del genere si sono verificati.
Subito dopo l’ingresso del santuario rupestre, sulla sinistra, una zona rientrante nella roccia ospita i primi affreschi risalenti al Trecento che raffigurano l’incoronazione della Vergine, la morte della Vergine e al centro un’edicola raffigurante la Madonna col Bambino racchiusa ai lati da immagini di Santi. Più avanti si trova la grotta che è la vera e propria cappella alla cui sinistra, la parete rocciosa ospita la tomba cinquecentesca di Bernardino Brancaccio, abate del Convento di San Nicola al Torone, posto più in basso della chiesa stessa e dal quale dipese fino all’XI secolo.
Nella chiesa trova posto un altare su cui è collocata una statua di San Michele e dietro all’altare una edicola contiene un ciclo di affreschi risalenti al XIV secolo e riguardanti la vita di San Giacomo di Compostela; la sacrestia è anch’essa ricavata nella roccia.

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